Il dottor Carluccini dal 4 al 14 maggio è tornato in Eritrea per sostenere lo sviluppo sanitario e la formazione dei medici locali in materia di patologie urologiche.

La missione di Consulcesi in Eritrea

L’obiettivo della nuova missione di Consulcesi in Eritrea è quella di sostenere la cura ed il trattamento di patologie urologiche, potenzialmente gravi e diffuse, tramite la formazione di medici ed operatori locali e con visite specialistiche ed interventi chirurgici. Progetto Eritrea, è questo il nome della missione, definito uno degli impegni più importanti che Consulcesi porta ormai avanti da 15 anni.

Le parole del dottor Carluccini in merito al “Progetto Eritrea”

In una recente intervista si è soffermato a parlare del Progetto Eritrea il dottor Carluccini, ovvero colui che tornerà per la terza volta nel Paese africano, stavolta lo farà dal 4 al 14 maggio: “Calcolosi e stenosi dell’uretra, ma anche tumori del tratto urinario sono particolarmente diffusi in Eritrea e queste ed altre patologie urologiche risultano particolarmente elevate a causa di una forte componente genetica, ma anche a seguito di una pesante disidratazione, legata alle difficoltà tristemente note nel reperimento di acqua potabile e al clima secco, che inibisce il senso di sete e la sudorazione,

portando di conseguenza la popolazione a bere meno“. La missione di maggio 2023, in questo particolare contesto e grazie alla partecipazione del tecnico della Dornier, che consentirà di risolvere problematiche legate al litotritore, al momento fuori uso, vedrà il trattamento delle patologie urologiche attraverso interventi di chirurgia tradizionale urologica, ma anche tramite l’implementazione della tecnica del laser urologico e della litotrissia extracorporea ed alle visite urologiche e/o ecografie. Ma tra gli aspetti più importanti di questa missione, sottolinea Carluccini, è “la formazione degli infermieri, dei paramedici e degli specializzandi di chirurgia ed è su questi professionisti, brillanti ma mancanti delle conoscenze, come della pratica e della strumentazione adeguata

infatti, che poggia la cura e il non meno fondamentale follow-up delle patologie urologiche“. Secondo Carluccini, missione dopo missione sono stati trovati professionisti esemplari, che lavorano senza sosta e, soprattutto, con la voglia di apprendere cose nuove. “L’auspicio è di poter contribuire sempre di più al miglioramento del Sistema sanitario e della qualità della vita della popolazione eritrea attraverso le risorse e la formazione necessarie a questi ottimi professionisti

della salute” conclude Carluccini. Questa nuova missione va comunque ad arricchire quello che è il Progetto Eritrea, in quanto è un programma completo in ambito pediatrico, nefrologico-interventista, nell’ambito della terapia dialitica, per la cura sia dei casi di insufficienza renale acuta ed oggi, quindi, anche in ambito urologico.