Mercato immobiliare in calo nel settore investimenti, seppur Milano sembra non aver perso colpi, restando saldo ai vertici del podio. Infatti, stando ai dati diffusi dall’Outlook 2021 del Gruppo Coldwell Banker Richard Ellis (Cbre), società di investimenti e servizi immobiliari commerciali americani, ed elaborati dagli esperti di Compendium Value Limited, dopo il boom di vendite registrato nel 2019, il 2020 ha fatto rilevare invece una perdita pari 8,8 miliardi, per un decremento del 29% su base annua. Questi dati hanno riportato gli investimenti per il settore dell’immobiliare all’anno 2018, spiegano ancora i Compendium Value broker, quando il mercato del mattone fu influenzato grandemente dall’instabilità politica e dall’incontrollato aumento dello spread. Anche gli investimenti da parte di realtà straniere sono calati sensibilmente, dal 69% al 59% del totale. I motivi di questo decremento sono stati illustrati da Alessandro Mazzanti, Amministratore Delegato di Cbre Italy. Quest’ultimo ha affermato, infatti che il calo degli investimenti esteri è da attribuire non a “un qualche motivo specifico di disaffezione nei confronti dell’Italia da parte degli investitori paneuropei, quanto al fatto che l’attività di questi ultimi si è ridotta in tutta Europa causa COVID – 19”; tuttavia, ancora Mazzanti ha aggiunto che “sono cresciuti invece gli investimenti domestici”, il cui settore ha fatto registrare un incremento del 10%, attraverso il ricorso ad importanti operazioni di portafoglio. La pandemia ha causato il diffondersi di un’attitudine all’attesa, a causa dell’incertezza del momento. Le conseguenze di questo atteggiamento sono rappresentate principalmente da transazioni definite “flight-to-quality” (ad eccezione della logistica) e da una preferenza orientata verso patrimoni stabili, accompagnati da eccellenti accordi e in mercati prime. Inoltre, i dati diffusi dall’indagine di Cbre hanno messo in luce i numeri, suddivisi settore per settore. In particolare, il comparto degli uffici ha guadagnato 3,7 miliardi di euro, conoscendo un decremento del 26% rispetto al 2019. Il mercato del retail, a fronte di un guadagno pari a 1,4 miliardi di euro, ha subito una flessione del 26%, seppur si sia registrato un costante interesse degli investitori “per il comparto prime high street nel centro di Milano”. Il settore della logistica, invece, ha fatto registrare un piccolo aumento del 3% rispetto al 2019, chiudendo con un guadagno pari a 1,4 miliardi. Il comparto residenziale, invece, ha guadagnato 0,6 miliardi, facendo rilevare una crescita di interesse a livello europeo, capace di coinvolgere anche il mercato italiano, soprattutto nel campo della trasformazione urbana. Inoltre, il sondaggio “Cbre Italy Investor Intentions survey 2021”, che Cbre ha portato avanti per conoscere le aspettative e le intenzioni di investimento sul mercato nazionale, ha evidenziato come per la maggior parte degli investitori le attività di acquisizione (pari al 40%) e di dismissione (che si attestano intorno al 56%) non conosceranno cambiamenti rispetto al 2020. Anzi, una quota massiccia di investitori prevede che queste attività cresceranno e superano coloro che, invece, fanno previsioni di decrescita. L’incremento dovrebbe riguardare in modo importante i comparti residenziale e della logistica. Dal report diffuso dal Gruppo Cbre è emerso che “i volumi di investimento nell’area Emea torneranno ai livelli pre covid nella seconda metà del 2022, ma si prevede un parziale recupero già a partire dal 2021”. Durante l’e – Meeting “Future of Milan real estate. Reshaping the city, rethinking sustainable occupier demands”, Paola Ricciardi, Country Managing Director Duff & Phelps Reag in Italia, ha restituito un’istantanea del trend fatto registrare dal settore real estate a Milano ed in Italia, sottolineando come il settore residenziale sia stato il business in grado di resistere al meglio nel corso dell’emergenza sanitaria.